VACCINI A SCUOLA
Cita da Alessandra Ghisla su 21 Novembre 2024, 13:38Al via il progetto pilota del Dipartimento di prevenzione per somministrare i vaccini fuori dagli ambulatori direttamente negli istituti scolastici
La nostra priorità come genitori consapevoli non è discutere di "vaccino SI o vaccino NO", che diventa sempre uno scontro di opinioni e ci fa perdere il punto della questione, ma è difendere la PRIVACY dei nostri figli che verrà compromessa con una vaccinazione di gruppo dove, chi mancherà, verrà subito notato e, come già successo con il Covid-19, probabilmente isolato e deriso dagli altri. Queste iniziative mettono troppa pressione psicologica su dei ragazzi ancora giovani, che vogliono solo essere accettati dagli altri. Eppure, per essere LIBERO il consenso/dissenso, deve pertanto essere esente da vizi, coercizioni, inganni, errori, pressione psicologica al fine di influenzare la volontà del paziente e la gogna pubblica NON può essere accettata. A 12 anni potrebbero poi già manifestare l'accettazione al vaccino solo per paura di essere emarginati, andando contro le decisioni genitoriali. Se il minore manifestasse la volontà di farsi vaccinare, ci mettono veramente poco a vaccinarlo senza il consenso dei genitori, sospendendo momentaneamente la responsabilità genitoriale. La vaccinazione è considerata un diritto del minore che può superare le scelte genitoriali. E di questo ne dobbiamo prendere atto.
Perchè seppur per la Legge 219/2017, all'art. 1 comma 5: "Ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte […], qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso”, questo vale sul PROPRIO corpo. Quando invece si è tutori di un minore, bisogna tenere conto che, all'art. 3: "comma 2. Il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale tenendo conto della volontà della persona minore, in relazione alla sua età e al suo grado di maturità, e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignità". Comunque anche il SUO consenso/dissenso DEVE comunque restare nella riservatezza dello studio del medico e non visibile a tutta la comunità scolastica.
"Il modo più efficace è avvicinarsi alle esigenze delle famiglie: incontrarle, ascoltarle e ridurre le distanze. Con una equipe costituita da infermieri e assistenti sanitari, esperta sulle tematiche e sui consueti dubbi dei genitori, sono state azzerate le distanze realizzando anche uno sportello telefonico dedicato nelle giornate di vaccinazione. Accanto agli indiscussi benefici sulla salute della popolazione target, le vaccinazioni all’interno degli istituiti scolastici favoriscono inclusione sociale ed equità sanitaria nei confronti dei soggetti emarginati, che hanno difficoltà a raggiungere, ad esempio, l'ambulatorio di riferimento e offrono una occasione di crescita culturale sia dei ragazzi che dei genitori", in più "Il progetto pilota è stato curato e organizzato dal Servizio di igiene pubblica dell’area metropolitana in collaborazione con la dirigente scolastica della scuola Michelangelo, Antonietta Scurani, e ha previsto – prima delle sedute vaccinali - due giornate informative con i genitori e gli alunni per spiegare le finalità del progetto stesso e l’importanza della protezione vaccinale. Agli incontri informativi hanno partecipato anche i docenti e sono stati affrontati i temi delle malattie infettive e della loro prevenzione, in particolare le infezioni da HPV e le meningiti meningococciche" quindi 3 "giornate scolastiche" utilizzate per promuovere le vaccinazioni.
Ma è molto facile togliere loro il giochino dei "vaccini a scuola", che hanno capito funzionare benissimo come leva. Basta contestare l'utilizzo della palestra in ORARIO SCOLASTICO per funzioni che non riguardano l'istruzione dei minori. Infatti tutte le strutture scolastiche sono utilizzate anche per attività EXTRASCOLASTICHE (fuori gli orari di scuola), purchè siano idonee allo svolgimento di queste attività (e non lo sono). Le strutture scolastiche hanno una destinazione vincolata all’uso scolastico e costituiscono elemento fondamentale e integrante del sistema scuola, essendo destinate in via prioritaria a tale funzione ai sensi dell’art. 3 della L. 11 gennaio 1996 n° 23. Fuori dall’orario scolastico le suddette strutture possono essere utilizzate per attività di promozione culturale, sociale e civile (art.12 L. 04/08/1977, n.517). Le strutture scolastiche che vengono utilizzate anche per attività extrascolastiche, quali palestra, biblioteca, aula magna, mensa e simili, devono essere accessibili dall'esterno; deve essere possibile la chiusura dei loro accessi alle restanti parti della scuola. Le scuole possono concedere in uso temporaneo ad Enti e Associazioni i locali scolastici per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, previo assenso dei consigli di circolo o di istituto, come disposto dal D.Lgs. 16.04.1994 n. 297, art.96. Previo accordo con le competenti autorità scolastiche e in base ad indirizzi del Ministro della pubblica istruzione a norma dell’art.1 della Legge 19/07/1991 n.216, IN ORARI NON DEDICATI ALL'ATTIVITA' ISTITUZIONALE o nel periodo estivo, le strutture scolastiche possono essere utilizzate per iniziative volte a tutelare e favorire la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione della persona di età minore.
Le attività didattiche proprie dell’Istituzione scolastica hanno assoluta preminenza e priorità rispetto all’utilizzo del concessionario interessato, in questo caso le ASL, IL QUALE NON DOVRA' PERTANTO ASSOLUTAMENTE INTERFERIRE CON LE ATTIVITA' DIDATTICHE STESSE.
Se loro si aspettano i novax come dichiarano qui: “Abbiamo scelto di partire con la Scuola "Michelangelo" – ha chiarito il direttore del Sisp area metropolitana, Francesco Nardulli - in considerazione del maggiore numero di iscritti alla prima media rispetto a tutti gli altri istituti di Bari, ma anche perché si tratta di una scuola presa di mira molto spesso dai “no vax” con atti vandalici. E’, quindi, per noi una sfida simbolica, questa, che vogliamo presto estendere altrove con la collaborazione delle famiglie e delle altre scuole della città”, noi gli daremo invece genitori che conoscono la Legge ed i limiti delle pubbliche amministrazioni. Seppur la massa sarà stata contenta dell'iniziativa di non perdere tempo a portare i figli alle ASL per i molteplici ed impegnativi vaccini, senza dover prendere permessi o ferie, NON PUO' ESSERE FATTO DURANTE L'ORARIO SCOLASTICO. E non lo dicono i novax, ma lo dice la Legge e tutti ne sono assoggettati. ASL comprese.
Sii consapevole, sii libero
Fonte e foto: Vaccinazioni a Scuola per la prima volta dopo vent'anni a Bari
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Al via il progetto pilota del Dipartimento di prevenzione per somministrare i vaccini fuori dagli ambulatori direttamente negli istituti scolastici
La nostra priorità come genitori consapevoli non è discutere di "vaccino SI o vaccino NO", che diventa sempre uno scontro di opinioni e ci fa perdere il punto della questione, ma è difendere la PRIVACY dei nostri figli che verrà compromessa con una vaccinazione di gruppo dove, chi mancherà, verrà subito notato e, come già successo con il Covid-19, probabilmente isolato e deriso dagli altri. Queste iniziative mettono troppa pressione psicologica su dei ragazzi ancora giovani, che vogliono solo essere accettati dagli altri. Eppure, per essere LIBERO il consenso/dissenso, deve pertanto essere esente da vizi, coercizioni, inganni, errori, pressione psicologica al fine di influenzare la volontà del paziente e la gogna pubblica NON può essere accettata. A 12 anni potrebbero poi già manifestare l'accettazione al vaccino solo per paura di essere emarginati, andando contro le decisioni genitoriali. Se il minore manifestasse la volontà di farsi vaccinare, ci mettono veramente poco a vaccinarlo senza il consenso dei genitori, sospendendo momentaneamente la responsabilità genitoriale. La vaccinazione è considerata un diritto del minore che può superare le scelte genitoriali. E di questo ne dobbiamo prendere atto.
Perchè seppur per la Legge 219/2017, all'art. 1 comma 5: "Ogni persona capace di agire ha il diritto di rifiutare, in tutto o in parte […], qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso”, questo vale sul PROPRIO corpo. Quando invece si è tutori di un minore, bisogna tenere conto che, all'art. 3: "comma 2. Il consenso informato al trattamento sanitario del minore è espresso o rifiutato dagli esercenti la responsabilità genitoriale tenendo conto della volontà della persona minore, in relazione alla sua età e al suo grado di maturità, e avendo come scopo la tutela della salute psicofisica e della vita del minore nel pieno rispetto della sua dignità". Comunque anche il SUO consenso/dissenso DEVE comunque restare nella riservatezza dello studio del medico e non visibile a tutta la comunità scolastica.
"Il modo più efficace è avvicinarsi alle esigenze delle famiglie: incontrarle, ascoltarle e ridurre le distanze. Con una equipe costituita da infermieri e assistenti sanitari, esperta sulle tematiche e sui consueti dubbi dei genitori, sono state azzerate le distanze realizzando anche uno sportello telefonico dedicato nelle giornate di vaccinazione. Accanto agli indiscussi benefici sulla salute della popolazione target, le vaccinazioni all’interno degli istituiti scolastici favoriscono inclusione sociale ed equità sanitaria nei confronti dei soggetti emarginati, che hanno difficoltà a raggiungere, ad esempio, l'ambulatorio di riferimento e offrono una occasione di crescita culturale sia dei ragazzi che dei genitori", in più "Il progetto pilota è stato curato e organizzato dal Servizio di igiene pubblica dell’area metropolitana in collaborazione con la dirigente scolastica della scuola Michelangelo, Antonietta Scurani, e ha previsto – prima delle sedute vaccinali - due giornate informative con i genitori e gli alunni per spiegare le finalità del progetto stesso e l’importanza della protezione vaccinale. Agli incontri informativi hanno partecipato anche i docenti e sono stati affrontati i temi delle malattie infettive e della loro prevenzione, in particolare le infezioni da HPV e le meningiti meningococciche" quindi 3 "giornate scolastiche" utilizzate per promuovere le vaccinazioni.
Ma è molto facile togliere loro il giochino dei "vaccini a scuola", che hanno capito funzionare benissimo come leva. Basta contestare l'utilizzo della palestra in ORARIO SCOLASTICO per funzioni che non riguardano l'istruzione dei minori. Infatti tutte le strutture scolastiche sono utilizzate anche per attività EXTRASCOLASTICHE (fuori gli orari di scuola), purchè siano idonee allo svolgimento di queste attività (e non lo sono). Le strutture scolastiche hanno una destinazione vincolata all’uso scolastico e costituiscono elemento fondamentale e integrante del sistema scuola, essendo destinate in via prioritaria a tale funzione ai sensi dell’art. 3 della L. 11 gennaio 1996 n° 23. Fuori dall’orario scolastico le suddette strutture possono essere utilizzate per attività di promozione culturale, sociale e civile (art.12 L. 04/08/1977, n.517). Le strutture scolastiche che vengono utilizzate anche per attività extrascolastiche, quali palestra, biblioteca, aula magna, mensa e simili, devono essere accessibili dall'esterno; deve essere possibile la chiusura dei loro accessi alle restanti parti della scuola. Le scuole possono concedere in uso temporaneo ad Enti e Associazioni i locali scolastici per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, previo assenso dei consigli di circolo o di istituto, come disposto dal D.Lgs. 16.04.1994 n. 297, art.96. Previo accordo con le competenti autorità scolastiche e in base ad indirizzi del Ministro della pubblica istruzione a norma dell’art.1 della Legge 19/07/1991 n.216, IN ORARI NON DEDICATI ALL'ATTIVITA' ISTITUZIONALE o nel periodo estivo, le strutture scolastiche possono essere utilizzate per iniziative volte a tutelare e favorire la crescita, la maturazione individuale e la socializzazione della persona di età minore.
Le attività didattiche proprie dell’Istituzione scolastica hanno assoluta preminenza e priorità rispetto all’utilizzo del concessionario interessato, in questo caso le ASL, IL QUALE NON DOVRA' PERTANTO ASSOLUTAMENTE INTERFERIRE CON LE ATTIVITA' DIDATTICHE STESSE.
Se loro si aspettano i novax come dichiarano qui: “Abbiamo scelto di partire con la Scuola "Michelangelo" – ha chiarito il direttore del Sisp area metropolitana, Francesco Nardulli - in considerazione del maggiore numero di iscritti alla prima media rispetto a tutti gli altri istituti di Bari, ma anche perché si tratta di una scuola presa di mira molto spesso dai “no vax” con atti vandalici. E’, quindi, per noi una sfida simbolica, questa, che vogliamo presto estendere altrove con la collaborazione delle famiglie e delle altre scuole della città”, noi gli daremo invece genitori che conoscono la Legge ed i limiti delle pubbliche amministrazioni. Seppur la massa sarà stata contenta dell'iniziativa di non perdere tempo a portare i figli alle ASL per i molteplici ed impegnativi vaccini, senza dover prendere permessi o ferie, NON PUO' ESSERE FATTO DURANTE L'ORARIO SCOLASTICO. E non lo dicono i novax, ma lo dice la Legge e tutti ne sono assoggettati. ASL comprese.
Sii consapevole, sii libero
Fonte e foto: Vaccinazioni a Scuola per la prima volta dopo vent'anni a Bari
(Questo topic è di proprietà intellettuale di Ghisla Alessandra - consulente con studi di diritto - che ne permette condivisione con citazione della fonte)